Polemiche Centrodestra su lista truffa

E' scaduto oggi il termine ultimo per presentare le liste collegate ai candidati Sindaco per le Elezioni di Torino del 15 e 16 Maggio.

Iniziano a scatenarsi le polemiche: dopo la lista "bunga bunga", sta facendo discutere la lista di Coppola, non Michele, bensì Mina Coppola con la lista "Coppola per Torino più rosa" a sostegno di Musy del Terzo Polo.

Ma "i Coppola" non si esauriscono qui: c'è anche il candidato clone Domenico Coppola e il "Comitato popolare latino americano" (=Co.Po.La).

I commenti del Centrodestra non sono mancati. Ghigo: "Sono allibito per le bassezze a cui ricorre il cosiddetto Terzo Polo, pur di strappare qualche voto in più, rispetto a un bottino elettorale che si annuncia decisamente magro, rispetto alle loro aspettative".

"Se questa è la supposta novità che la coalizione guidata dall'UDC intende introdurre nella vita politica, dovremo aspettarci di tutto. Finora il trucchetto delle liste con il nome taroccato era prerogativa di personaggi di scarsissimo peso elettorale, che i cittadini hanno giustamente penalizzato alle urne; con questa decisione il Terzo Polo fa davvero un salto di qualità, ma verso l'imbarbarimento della battaglia politica" continua Ghigo.

Ghiglia commenta: "Abbiamo appreso con stupore che il candidato del Terzo Polo Alberto Musy che si propone come liberal legalitario, avrebbe accettato l'apparentamento con una lista Coppola farlocca. Non c'è nulla di male a candidarsi quando si ha lo stesso cognome di un altro competitore, come è assolutamente legittimo che chiunque si possa cimentare in una sfida elettorale ma ciò che provoca disgusto è l'uso strumentale di un cognome per turbare l'esito di una competizione elettorale creando confusione fra gli elettori".

"Chiediamo l'intervento dei presidenti Fini e Casini, di cui conosciamo l'equilibrio, la serietà e l'onesta' intellettuale, affinché pongano rimedio a tale vergognosa scelta da parte dei loro vertici locali, chiedendo al candidato Musy di cancellare dalla propria coalizione la 'lista truffa'" conclude Ghiglia.